Gioie e Dolori dei tatuaggi

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TRATTAMENTI LASER PER LA RIMOZIONE DEI TATUAGGI A NAPOLI

Tempo fa il tatuaggio era un segno distintivo negativo: soltanto le persone che erano state in carcere li portavano ed averne uno era un marchio di vita non proprio irreprensibile. 
In seguito, la voglia di trasgredire ha esteso la pratica del tatuaggio anche a persone con la fedina penale pulita, e oggi la sua moda ha praticamente investito tutte le fasce della popolazione.
Tuttavia molte persone, a distanza di anni, dimostrano di essersi pentiti di tale scelta e optano per trattamenti laser per la rimozione dei tatuaggi, una tecnica disponibile presso lo Studio Belsito ed effettuata da personale specializzato. 

Il fattore dolore 

Non è vero che i tatuaggi non sono dolorosi, anche se è chiaro che il dolore dipende dall'estensione del tatuaggio e dalla zona da tatuare. Ad ogni modo, se non si riesce a sopportare il dolore in generale, forse è meglio rinunciare. 
In ogni caso, ci sono parti del corpo più delicate, come per esempio le caviglie ed i polsi, le anche ed i piedi, perché sono zone ricche di terminazioni nervose e che ricoprono direttamente le ossa. Invece, le gambe e le braccia sono punti meno sensibili, poiché attraversate da muscoli. Tutt'altro che tatuaggi veri e propri sono invece quelli che si trovano nelle confezioni di gomme da masticare e destinati ai bambini: si tratta di trasferibili che agiscono con l'acqua, che sono prodotti con inchiostri colorati e si rimuovono semplicemente con acqua e sapone.

Come disfarsi del tatuaggio

Tempo fa, chi decideva di tatuarsi sapeva di optare per una scelta che l'avrebbe accompagnato a vita. 

Al giorno d'oggi nuove tecnologie riescono ad eliminare tatuaggi indesiderati o passati di moda (il nome della precedente fidanzata è un esempio classico) senza lasciare cicatrici vistose. 
Tutto questo è possibile grazie ai trattamenti laser di rimozione dei tatuaggi. Tuttavia non è una cosa semplice: per eliminare un tatuaggio nero ci vuole almeno una seduta al mese per circa un anno, mentre per eliminarne uno a colori occorre una seduta al mese per circa due anni e mezzo.

L'igiene per prima cosa 

Ma non è sempre semplice decidere se e come farsi tatuare. Al primo posto tra i piccoli dubbi c'è il problema delle infezioni. 
Poiché per tatuarsi bisogna utilizzare un ago, c'è bisogno del massimo dell'igiene e soprattutto della sterilizzazione nel negozio dove si decide di effettuare il tatuaggio. 
Non c'è alcun pericolo, infatti, nel farsi tatuare, purché il tatuatore segua le norme igieniche emanate dal Ministero della Salute.
Il pericolo di contrarre un'infezione è lo stesso che si corre dal dentista o dal pedicurista che non attuano le più elementari norme igieniche.
Va da sé che il tatuatore deve essere un professionista, deve avere una sala apposita e disinfettata per fare il suo mestiere, deve utilizzare materiale sterilizzabile o usa e getta ed indossare camice e mascherina. 
Inoltre, il tatuatore deve poter mostrare al cliente il patentino che lo abilita a questa professione. 
Anche i prodotti devono essere a norma: i colori devono essere atossici e gli aghi monouso.
Va detto comunque che, a differenza di come credono molti, non è vero che ci si può tatuare dovunque: sarebbe meglio evitare zone cutanee delicate, come le palpebre o i genitali. L'iniezione di inchiostro potrebbe provocare irritazioni o infiammazioni ed è bene tralasciare le zone in cui la pelle è più sottile o ricopre delle mucose.
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