Il melanoma

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STUDIO DI NAPOLI SPECIALIZZATO NEL TRATTAMENTO DEL MELANOMA

Il melanoma è una forma molto grave di tumore della pelle, che si origina dalle cellule che, producendo un pigmento chiamato melanina, danno colore alla pelle: i melanociti.

Sebbene questa forma di tumore rappresenti soltanto il 4% di tutti i casi di tumore cutaneo, è quello che maggiormente porta al decesso del paziente, perché, soprattutto quando non scoperto in tempo, arriva negli strati più profondi del corpo, raggiungendo il sistema linfatico e di lì gli organi, provocando metastasi. Il melanoma colpisce più facilmente negli uomini la zona del dorso, la testa ed il collo, mentre nelle donne soprattutto le gambe. Il melanoma può apparire sui palmi delle mani o le piante dei piedi e sotto le unghie.

Sebbene non si sappia esattamente quale sia la causa del melanoma, uno dei maggiori fattori di rischio sembra essere l'esposizione ai raggi ultravioletti. Ad un rischio maggiore sono le persone che si espongono al sole per un breve periodo di tempo ma intensamente ed i fototipi da 1 a 4, cioè individui con capelli, pelle ed occhi chiari, che si scottano facilmente perché i loro melanociti producono poca melanina. Altri fattori di rischio possono essere i seguenti:
abbondanza di nevi (più di 50);
nevi displastici (cioè con una conformazione strana);
abbronzatura "selvaggia" e "scottature solari" soprattutto in età pediatrica;
fototipo 1-4;
precedente melanoma;
terapia immunosoppressiva;
altri casi di melanoma in famiglia;
Ci sono fondamentalmente 4 tipi di melanoma:
Melanoma diffuso superficiale: è il tipo più comune ed è limitato al primo strato di pelle, l'epidermide. Solitamente si presente come una macchia piatta o rialzata e scolorita a bordi irregolari. Può essere di colore nero, blu, marrone, rosso o bianco
Lentigo maligna: è simile al tipo precedente ed è solitamente di colore scuro; si trova spesso nelle persone anziane nelle parti del corpo più colpite dal sole (volto, mani, braccia, orecchie, ecc.)
Melanoma lentigginoso acrale: solitamente scuro, si trova spesso sotto le unghie o sui palmi o le piante dei piedi; 
Melanoma nodulare: generalmente si presenta come un rigonfiamento nero, blu, grigio, marrone, rosso, bianco o del colore stesso della pelle. Solitamente colpisce le braccia, le gambe, il torace ed il cranio
I melanociti ed il cancro

I melanociti si trovano nella parte più profonda dell'epidermide, dove producono un pigmento, la melanina, che colora la pelle. Quando la pelle viene esposta al sole, i melanociti producono più melanina, dando così alla pelle il tipico colore dell'abbronzatura. Talvolta i melanociti si aggregano al tessuto circostante, dando vita a formazioni non cancerose, dette nevi. Questi possono essere piatti o rialzati, tondi o ovali. 
Il melanoma è spesso curabile se preso nei primi stadi, ma in mancanza di diagnosi e trattamento precoce il melanoma può andare in metastasi e colpire linfonodi, polmoni, fegato, cervello ed ossa.

Sulla base di tali premesse, lo Studio Belsito di Napoli è specializzato nel trattamento del melanoma, indipendentemente dalla sua eziologia, grazie alla professionalità di dermatologi esperti. 

La diagnosi

Solitamente il melanoma viene diagnosticato durante una visita di routine oppure nel caso in cui un paziente ponga all'attenzione del medico un nevo sospetto. 
È estremamente importante che il melanoma venga diagnosticato presto in modo da poter attuare una terapia adeguata appena possibile.

Il primo passo da compiere è l'autoanalisi: il paziente può da solo, a casa, procedere all'ispezione dei propri nevi per vedere se c'è qualcosa di anormale. 
Per eseguire una buona ispezione bisogna essere in una stanza con molta luce ed in possesso di uno specchio grande ed uno specchio portatile.
L'autoispezione va condotta partendo dal viso ed esaminando naso, labbra, orecchie; si può quindi passare al cranio, utilizzando eventualmente il phon per spostarne i capelli. 
Procedere poi alle mani (palmo e dorso), alle unghie e tra le dita; continuare ispezionando le braccia, i gomiti, le ascelle, il petto/i seni (anche sotto). Passare in seguito al collo, alle spalle, alla schiena, ai glutei ed infine ai piedi (pianta e dorso).
Annotare tutti i nevi sulla mappa del corpo umano, ricordando di inserire la data. Ad ogni controllo (ogni tre mesi), annotare i cambiamenti eventuali di nevi già esistenti o la comparsa di nuovi nevi. 
Ma come capire se un nevo si è trasformato in melanoma? Basterà seguire il sistema ABCD:

  • A come ASIMMETRIA: il melanoma presenta lesioni tipicamente asimmetriche;
  • B come BORDI: i bordi di un melanoma sono sempre irregolari, a differenza dei nevi, che invece presentano bordi piatti e regolari;
  • C come COLORE: i nevi sono solitamente marroni, mentre il melanoma presenta molteplici varietà di colori e sfumature;
  • D come DIAMETRO: i nevi sono solitamente abbastanza piccoli, mentre il melanoma supera i 6 mm.
A queste lettere ne va aggiunta una quinta, la E come EVOLUZIONE; ecco perché è sempre bene tenere sotto controllo mensile i nevi presenti sul tutto il corpo. 
Per quanto utile, l'autoispezione è solo un punto di partenza. Qualsiasi sintomo di prurito, sanguinamento o cambiamento dell'aspetto di un nevo deve far rivolgere il paziente al dermatologo. L'importanza di contattare tempestivamente il dermatologo sta nella possibilità di porre una diagnosi precoce del melanoma. Anche per questo, come per tutti gli altri tumori, più presto viene diagnosticato, migliore è la prognosi. Oggi la tecnica più diffusa è rappresentata dalla nevoscopia.

La nevoscopia rappresenta un grande passo avanti nella diagnostica del melanoma. È una tecnica non invasiva che aumenta fino a 40 volte l'osservazione ad occhio nudo, permettendo di capire la benignità o la malignità di un nevo senza doverlo asportare. L'esame è assolutamente innocuo perché vengono utilizzate esclusivamente delle lenti particolari ed una fonte luminosa. La nevoscopia ha un'attendibilità del 90% e permette di diagnosticare precocemente il melanoma eventuale, alzando anche il tasso di guarigione dei pazienti.

La stadiazione

Si chiama "stadiazione" la classificazione del melanoma in base alla sua gravità. La stadiazione è un passo estremamente importante sia nella diagnosi che nel trattamento del melanoma. Possono essere distinti 4 stadi, valutati secondo lo spessore del melanoma negli strati cutanei e le eventuali metastasi prodotte:
  • Stadio 1A: il tumore è minore di 0,75 mm e non ha colpito ancora lo strato immediatamente sotto l'epidermide, né si è spinto fino ai linfonodi;
  • Stadio 1B: il tumore ha uno spessore che varia tra 0,75 e 1,5 mm ed è già arrivato al derma reticolare;
  • Stadio 2A: il tumore ha uno spessore che varia tra 1,5 e 4 mm ed è penetrato fino al derma profondo;
  • Stadio 2B: il tumore ha uno spessore maggiore di 4 mm ed ha invaso il grasso sottocutaneo. Si possono trovare metastasi entro un'area di 2 cm dal tumore originario;
  • Stadio 3: il tumore ha prodotto metastasi ai linfonodi dell'area circostante;
  • Stadio 4: il melanoma ha colpito altri organi, come i polmoni, il fegato, il cervello.

Il trattamento

La terapia del melanoma, a qualsiasi stadio, è sempre la resezione chirurgica, profonda a seconda della gravità del tumore da trattare. Spesso la resezione chirurgica viene affiancata da altre terapie, quali la somministrazione di interferone, la chemioterapia, la radioterapia (raggi X), l'immunoterapia con interleuchine-2.

Nuove terapie sono allo studio e alla fase di sperimentazione:
  • immunoterapia: sostanze provenienti dal sistema immunitario stesso sono allo studio in pazienti con melanoma di fase IV;
  • terapia genica: implica l'alterazione genetica dei globuli bianchi tramite l'inserimento di proteine provenienti dal tumore, in modo da indurre nel paziente una risposta immune contro il tumore;
  • vaccini: gli scienziati stanno cercando di sviluppare un vaccino per stimolare il sistema immunitario verso la distruzione del cancro ed impedire che ritorni.

Consigli per tutti i giorni

Può succedere che durante la terapia sia difficile mangiare; si può perdere l'appetito o avere nausea o si può alterare il senso del gusto. È meglio quindi seguire una dieta varia e bilanciata. Nella dieta giornaliera è bene che siano presenti i seguenti alimenti:

  • frutta e vegetali: forniscono vitamina A e C ed i minerali di cui il corpo ha bisogno;
  • proteine: le proteine aiutano il corpo a combattere le infezioni; carne, formaggio, pesce, pollo, uova, latte forniscono le proteine necessarie;
  • pasta, pane, riso e cereali: forniscono carboidrati e vitamine B, che si trasformano in energia sufficiente al fabbisogno del corpo; 
  • latte e latticini: forniscono un buon apporto di calcio, proteine e vitamine;
  • bere molta acqua e limitare l'assunzione di tè, caffé.
Inoltre, per evitare il senso di nausea o per migliorare il sapore dei cibi:

  • cucinare soltanto i cibi che per voi hanno un buon sapore/odore;
  • se non gradite la carne rossa, preferite uova, pollo, tacchino, pesce o latticini, che hanno un odore meno intenso;
  • utilizzate origano, rosmarino, basilico per insaporire i cibi;
  • servite i cibi a temperatura ambiente;
  • aggiungete prosciutto, cipolla o pancetta per rendere più gustose le verdure.
Per conservare energia:

  • evitate i lavori non necessari,
  • cercate di lavorare in una stanza ben ventilata, 
  • pianificate dei periodi di riposo durante la giornata,
  • mantenente un passo regolare e moderato; rallentate se la stanza è calda o umida,
  • cambiate spesso posizione,
  • lavorate seduti,
  • selezionate delle attività che ritenete importanti,
  • bevete almeno una decina di bicchieri d'acqua per mantenere l'idratazione.
  • Consigli ad amici e familiari

Imparate tutto ciò che riguarda il melanoma e la sua terapia. Non prendetevela se il paziente è nervoso o arrabbiato, ma dategli tutto il vostro supporto;
fate attenzione ai segni di depressione.

Il ruolo del sole

Essendo l'esposizione al sole senza protezione tra le cause principali di insorgenza del melanoma, è bene tenere in grande considerazione alcuni fattori particolari: 

  • conoscere il proprio fototipo;
  • esporsi al sole gradualmente in base all'età (sono più a rischio i neonati, i bambini e gli anziani con pelle già danneggiata) e al luogo (la neve può essere a volte più pericolosa del mare);
  • evitare l'esposizione troppo intensa ma breve (come durante i week-end);
  • evitare i trattamenti che indeboliscono la pelle durante l'esposizione (vento, salsedine, ecc.);
  • evitare, prima dell'esposizione, l'uso di deodoranti, profumi, ecc. che rendono più sensibile la pelle;
  • evitare l'esposizione tra le 12.00 e le 15.00; in quelle ore i raggi solari sono più intensi e pericolosi.
Il sole e i bambini

Il sole è stato da sempre considerato una fonte di benessere soprattutto per i bambini. Il sole è indispensabile per la crescita: i suoi raggi favoriscono la formazione della vitamina D, un elemento essenziale nell'assorbimento e nel deposito del calcio nelle ossa, prevenendo così il rachitismo. Il sole uccide anche molti microrganismi, riducendo il rischio di malattie infettive, ed aiuta il processo di cicatrizzazione delle ferite. 
Pur offrendo tutti questi benefici, il sole può rappresentare anche un elemento pericoloso. L'esposizione al sole provoca una dilatazione dei vasi sanguigni periferici, aumentando il flusso a livello cutaneo. È a questo punto che interviene la sudorazione, che serve a raffreddare la pelle, difendendola dall'eccessivo calore. Attraverso la sudorazione si perdono, però, molti liquidi; quindi è bene reintegrare i liquidi persi ad intervalli regolari. 
Il primo effetto dannoso, immediato, dell'esposizione eccessiva al sole è l'eritema, un arrossamento molto forte della pelle, che si presenta, nei casi meno gravi, come un arrossamento transitorio. Nei casi più gravi, invece, possono presentarsi edemi, bolle e vere e proprie scottature, un sicuro fattore di rischio per lo sviluppo del melanoma in età adulta. 
Come fare, quindi, a far crescere un bambino al sole, ma in tutta sicurezza? 
Basta seguire qualche regola basilare:
  • evitare l'esposizione tra le 12.00 e le 15.00; oltre alle scottature, è più facile che prendano un colpo di sole perché la dispersione è più difficile, data la ridotta superficie corporea;
  • esporre i bambini al sole con gradualità perché si formi la melanina che protegge la loro pelle dalle scottature;
  • proteggere la pelle del bambino anche nell'acqua, dove è più difficile accorgersi del calore solare e dove la protezione delle creme è minore;
  • non dimenticare l'acqua, perché il calor provoca sudorazione e, quindi, perdita di liquidi; è bene far bere al bambino bevande non troppo fredde, frequentemente, ma a piccoli sorsi;
  • evitare deodoranti, profumi o creme particolari che rendono la pelle più sensibile
  • applicare la protezione solare ogni 2-3 ore e sempre dopo il bagno.
Seguite i consigli per la prevenzione del melanoma scrivendo a studiodermobelsito@libero.it 
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