È una malattia provocata da un batterio, chiamato Treponema Pallidum , uno spirochete a forma elicoidale, che si trasmette attraverso i rapporti sessuali con le persone infette. Malattia una volta mortale, oggi viene trattata con successo grazie alla penicillina, scoperta da Fleming nel 1943.
- Quali sono i sintomi della sifilide?
La sifilide ha tre stadi. Nello stadio primario appare un sifiloma, un nodulo, nella zona genitale, cui segue linfomegalia. Quando il sifiloma cicatrizza (circa un mese), inizia il secondo stadio, che si presenta con febbre, linfomegalia, infiammazione alla gola e rash cutaneo. In casi rari, il quadro clinico accompagnato da meningite. Dopo questa fase, c'è una latenza clinica che può prendere tre percorsi diversi: 1) risoluzione spontanea della malattia; 2) malattia sintomatica con positività degli esami del sangue; 3) evoluzione verso il terzo stadio. La sifilide terziaria è caratterizzata dalla comparsa di gomme, cioè noduli che si rammolliscono, lasciando uscire pus. Questa fase della malattia può colpire il sistema nervoso centrale, le valvole cardiache, le ossa, le articolazioni ed ogni tipo di organo.
- Cosa succede se una donna incinta ha la sifilide?
La donna gravida con sifilide va immediatamente trattata, poiché il Treponema Pallidum può passare attraverso la placenta e danneggiare seriamente il feto. I danno fetali dipendendone essenzialmente da diverse variabili, quali lo stadio di sviluppo del bambino, il tempo tra l'insorgenza dei sintomi e l'inizio del trattamento, l'adeguatezza della terapia stessa, ecc. Se non trattata, la sifilide può provocare aborto, nascita prematura, nascita di un feto morto o morte alla nascita.
- Come viene diagnosticata la sifilide?
La sifilide viene diagnosticata attraverso esami del sangue. I test si distinguono in non treponemici e treponemici. I primi si fondano essenzialmente sulla VDRL, che ricerca l'anticardiolipina del sangue. L'esame è poco sensibili e poco specifico e risulta falso negativo in circa il 25% dei casi. È un buon indicatore, però, per controllare l'effetto della terapia, poiché molto sensibile al trattamento.
Gli esami treponemici, invece, sono molto sensibili e specifici e si positivizzano dopo circa 2 settimane dalla prima lesione. Restano positivi tutta la vita e non sono influenzati dall'andamento della terpaia.
- Quale trattamento esiste per combattere la sifilide?
Il trattamento di elezione della sifilide è la penicillina, in particolare la benzilpenicillina. Una terapia adeguata porta alla guarigione completa e alla negativizzazione degli esami del sangue. Ovviamente, però, è importante che la terapia venga instaurata al più presto, poiché, se riesce a fermare la malattia, non può assolutamente restituire la funzionalità degli organi già compromessi. Anche nella donna gravida, il trattamento segue lo stesso decorso. Nei casi di recidiva, il trattamento va effettuato per un periodo più lungo del normale e con dosi più alte. In questi casi la prognosi potrebbe essere più grave.
- Come si previene la sifilide?
Come tutte le malattie sessualmente trasmesse, la sifilide si può prevenire soltanto evitando rapporti sessuali con persone infette o utilizzando il profilattico nel caso di rapporti occasionali o con partner diversi. La sifilide congenita, inoltre, può essere prevenuta sottoponendo la donna gravida a test periodici: il primo al primo trimestre di gravidanza, il secondo alla 28° settimana ed il terzo appena prima del parto.